A SAPERLO PRIMA: VESTIARISTA A MILANO..MA ANCHE NO!

Ciao Vale, volevo raccontare su la DISOCCUPAZIONE INGEGNA cosa mi è capitato questa settimana..
(questa è l’esperienza di una mia carissima amica, che vive vicino Milano. Ecco la sua esperienza)

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Mi contattata un’amica e mi dice:

STAI ANCORA CERCANDO LAVORO? c’è UNA MIA AMICA CHE LAVORA PRESSO UN NOTO SHOW ROOM DI MILANO E STA CERCANDO 2 VESTIARISTE PER LA FASHION WEEK (SETTIMANA DELLA MODA MILANESE) E PER LA CAMPAGNA VENDITE (MESE IN CUI SI VENDONO I CAPI CHE SI SONO VISTI DURANTE LE SFILATE). Bene! Mando un curriculum e vengo contattata per un colloquio. Nel colloquio mi viene detto che avrei avrei lavorato come Vestiarista durante la sfilata ( VESTIARISTA = RAGAZZA CHE VESTE LE MODELLE DURANTE LE SFILATE ) e per tutto il mese sarei stata all’interno dello show room per la campagna vendite ( vengono i clienti su appuntamento e acquistano gli abiti visti durante le sfilate per rivenderli all’interno dei loro negozi ). PAGA PER 1 MESE DI LAVORO = 800 EURO CON RITENUTO D’ACCONDO, QUINDI NO CONTRATTO REGOLARE DA DIPENDENTE!!
Ci rifletto un attimo e penso che pur di non stare a casa ad annoiarmi, ci posso provare. Mi richiamano e mi dicono che tra tutte io sono stata la prescelta!! Mi devo presentare presso lo show room un giorno prima della sfilata perchè le modelle devono fare le prove degli abiti.
Giovedi mattina: sveglia alle 6 del mattino perchè Milano dista 30 km da casa mia e devo solo spararmi 2 ore di traffico prima di raggiungere il luogo del mio nuovo lavoro. Alle 8.55, puntualissima, arrivo presso lo show room e mi accoglie la ragazza che mi ha colloquiata, mi mette subito al citofono per aprire la porta alle persone che arriveranno dopo di me ( gli arrivi avvengono tra le 9.30 e le 11.30 con molta comodità ). Nel frattempo posso notare che all’interno dello show room è presente un peruviano tuttofare e una sarta moldava (poi dicono che in Italia non c’è lavoro!! Non c’è lavoro per gli italiani intendiamoci!!). Il peruviano al mio arrivo stava facendo le pulizie, poi durante la mattinata si occuperà di servire e riverire IL BOSS (il capo), LA STYLIST (la stilista) e L’ASSISTENTE DELLA STYLIST (l’assistente della stilista).
A metà mattinata porta loro un piccolo aperitivo composto da BISCOTTINI DI ALTA PASTICCERIA, MANDORLE FRESCHISSIME E NOCCIOLINE E UVETTA SECCA. Poi una delle 3 PRINCIPESSE SUL PISELLO CHIEDE DI POTER AVERE UN Pò D’ACQUA, quindi vengo chiamata io e mi si spiega che quando le principesse hanno sete, bisogna prendere un vassoio aprirgli una bottiglia e con un bicchiere e un tovagliolino servirle all’istante!! Bene, fatto questo iniziano ad arrivare le prime modelle, quindi il nostro compito e quello di portarle nel camerino spogliarle e vestirle con gli abiti delle sfilate per fare le prove.. Tutto questo và avanti fino alle 14 quando iniziano a venirmi i primi crampi allo stomaco (visto e considerato che avevo fatto colazione alle 6 del mattino) In tutto questo non c’è nessuno che ancora ci autorizza a poter andare in pausa pranzo! A quel punto vengono ordinati al bar 3 panini con il salmone per le 3 principesse e il mio compito è sempre quello di adagiare i panini sul vassoio con i relativi tovagliolini e servirli con il vassoio dell’acqua. Fatto questo, i vassoi con i piatti e i bicchieri sporchi rientrano in cucina e mi viene detto con tono arrogante NON DEVI STARE LI SENZA FAR NIENTE, QUANDO VEDI CHE I PIATTI E BICCHIERI SPORCHI RIENTRANO I CUCINA, TU LI DEVI LAVARE SE NO POI SI ACCUMULANO!! EEHHHH ma non ero venuta a fare la vestiarista??? In tutto questo non ho specificato che la STYLIST ci tratta come se fossimo delle vere e proprie serve. A me è stato detto EHI TU INVECE SI STARE A GUARDARE, MUOVITI E VAI A VESTIRE LA MODELLA!! Allora inanzitutto calmati!!! E poi se non mi dici quello che devo fare, non è che posso prendere l’iniziativa da sola! Bhò! Vabbè.. proseguiamo! Alle 15 finalmente mi viene concesso il tempo di poter mangiare il panino che mi sono portata da casa di nascosto tra il bagno e la cucina in giro di 10 minuti, perchè dopo ci sono gli appuntamenti con le altre modelle!! Verso le 17.30 la Stylist esce e và a trovare PRADA, nel frattempo continuano ad arrivare le modelle che vengono messe in attesa nel salottino. Stiamo 2 ore fino alle 19.30 a girarci i pollici finchè la Stylist non si degna di rientrare. Ci sono 5 modelle che devono ancora provare e sono già le 19.30 ( vorrei specificare per chi l’avesse dimenticato che sono in piedi dalle 6 del mattino e che ho iniziato a lavorare soltanto alle 9 praticamente) Iniziamo quindi a vestire le altre modelle e subito mi viene in mente che avevo acquistato in precedenza dei bilgietti per andare a teatro quella sera e che alle 20.45 dovevo aver già mangiato ed essere a teatro. Quindi guardo l’orologio e vedo che sono già le 20.15.. TARDISSIMO!! Mi reco da colei che mi ha colloquiata che in tutto questo non mi ha ancora sottoposto il contratto di lavoro da firmare e chiedo se ne avessimo ancora per molto visto che io avevo un’impegno. E lei con tutta tranquillità mi risponde che non si và via finchè non si finiscono le prove e che si potrebbero fare le 23 – 23.30 se non anche più tardi per come la vedeva lei.

Al chè io le dico che per me 11.15 ore di lavoro senza contratto e senza pausa pranzo erano più che sufficienti e che se cercavano una domestica o una cameriera hanno sbagliato persona e che io me ne sarei andata all’istante perchè 1. ero stanca morta e 2. DOVEVO ANDARE A TEATRO e non buttare via i soldi spesi per i biglietti!!
L’idea che mi sono fatta è che viviamo in un Paese che non vuole investire sui giovani, ma soltanto sfruttarli fino al midollo osseo e che la metà delle persone accettano qualsiasi condizione gli viene posta con l’illusione di poter fare carriera un giorno. La mia collega (di origine Siciliana), laureata in BRERA a MILANO e lavorava come cameriera, diceva che secondo lei accettare quelle condizioni di lavoro disumane e ripeto SENZA CONTRATTO DI LAVORO, era un modo per potersi inserire nel settore della moda. NON ILLUDETEVI!! Non c’è nessuna carriera possibile e immaginabile ormai più in iTALIA!! Esistono soltanto grosse aziende dove girano veramente tanti tanti soldi che vogliono sfruttare le persone, quindi ti prendono per un mese senza contratto di lavoro, ti promettono 800 euro per 11 ore di lavoro senza neanche la pausa pranzo, e poi quando hanno finito con te, ti danno un calcio nel culo E AVANTI UN ALTRO!! E purtroppo devo dire che la tristezza che posso riscontrare in tutto ciò, sta nel fatto che le persone che poi denunciano questi accadimenti sono veramente poche e che così facendo il Bel Paese sta andando a rotoli dal punto di vista lavorativo, i più fortunati vanno all’estero a farsi riconoscere i proprio meriti e i più sfigati restano in Italia a farsi sfruttare con l’illusione che un giorno forse riusciranno a fare carriera e a mettere in pratica tutto quello per cui hanno speso anni e soldi a studiare nelle Università. CHE TRISTEZZA INFINITA !!!!!

17 thoughts on “A SAPERLO PRIMA: VESTIARISTA A MILANO..MA ANCHE NO!

  1. Brava! Brava perché se n’è andata, l’avrei fatto anche io. Lavorare sì, ma non essere presi per il cuolo, anche perché molto spesso chi lavora sa di avere il coltello dalla parte del manico e sembra non avere rispett per nessuno. Ma purtroppo so di gente che è stata a queste giornate ed è stata lì tutto il giorno anche a costo zero (e frequentavao anche alte scuole di moda)…. purtroppo è tutto così…
    è già da un po’ che faccio scrivere quel che devo fare, anche se costo zero voglio tutto nero su bianco. devono smetterla di prenderci per i fondelli… che tristezza… e che rabbia!

  2. il peruviano e la moldava invece terranno duro.. il problema non è incentivare i giovani, è che trovi sempre qualcuno che ti sfrutta! e poi comunque c’è gente maleducata (per non dire altro)!

  3. Che tristezza veramente, continua a succedere e succedere e succedere.
    Ha fatto bene a andarsene certo, visto che fra il niente in tasca e il niente da intascare almeno non si è fatta prendere per i fondelli. Il nostro problema e’ che la speranza e’ sempre l’ultima a morire perciò, a seconda del nostro livello di disperazione, ognuno di noi chi a il capo prima o poi e…

  4. vERAMENTE SCONFORTANTE, come si capisce non è tanto il tipo di lavoro a far male ma il trattamento subìto.Proprio da chi ti aspetti debba avere una diversa visione del mondo ricevi le delusioni maggiori. Ammiro il coraggio di questa ragazza. Io avrrei avuto del timore ad esser giudicata in un certo modo ed è questa percezione che mi ha ultimam creato problemi. Ma ora ne sono convinta, anch’io non mi farò più metter i piedi in testa, la dignità prima ditutto, il buonismo può esser sol una forma di debolezza….purtroppo.

  5. Non c’è lavoro per gli italiani che come me che si ribellano a queste condizione disumane e di puro sfruttamento, in quanto vengono poi sostituiti dagli stranieri/ere (vedi peruviano tutto fare e sarta moldava) che accettano qualunque condizione pur di lavorare, visto e considerato che al loro paese uno stipendio equivale ad un terzo di quello italiano se pur in nero.

  6. Ma cose da pazzi!! Mi ricorda quando entrando in un bar che cercava bariste (ho esperienza di diversi anni, non sono la prima che passa), mi dicono sfacciatamente: “assumiamo solo rumeni perchè hanno meno pretese degli italiani!” E non pensate che gli italiani abbiano chissà che pretese, un contratto, con riconoscimento di straordinari e il giorno libero. Orrore! Chi avrà mai queste idee così balzane sul mondo del lavoro?
    Hai fatto benissimo a piantarli in asso comunque!

  7. Siamo un piccolo pascolo di sfigati, la cui unica aspettativa è quella di riuscire a barcamenarsi tra lavori sottopagati e umilianti (dal punto di vista intellettuale). Non è vero! Siamo capaci, preparati, volenterosi e creativi, mi piacerebbe che qualcuno se ne accorgesse 😦
    Grazie per la triste testimonianza.

  8. Abbiamo studiato per pura cultura personale a quanto pare… E il “mal comune mezzo gaudio” consola fino a un certo punto purtroppo. Però anche la goccia, battendo sempre sullo stesso punto, prima o poi riesce a scavare la pietra. In bocca al lupo a noi! 🙂

  9. Io lavoro come proiezionista in un cinema con un contratto a tempo indeterminato part-time fatto apposta per sfruttarmi di brutto: dovrei fare 56 ore mensili prendendo 300 euro circa, quando invece lavoro 130 ore e oltre senza straordinari, senza tredicesima e quattordicesima, senza ferie pagate, e con le ore extra (ovviamente in nero) conteggiate a 5 euro l’ora (nemmeno i raccoglitori di pomodori!).

  10. Mi dispiace che tu abbia vissuto una situazione simile. Vorrei peró precisare, a beneficio di chi leggerà il tuo post, che normalmente le vestieriste vengono assunte con contratti a tempo determinato, direttamente da azienda o da agenzia interinale, che coprono il periodo di campagna vendita. Non è un lavoro che apre sbocchi professionali specifici, purtroppo, questo è vero. Tu comunque sei incappata in una ditta poco seria. Riguardo alla strafottenza di certi professionisti della moda, vedi gli/le stylist, hai ancora ragione. Un po’ di educazione e umiltà non guasterebbero in questi ambienti.

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